giovedì 17 marzo 2016

STAVAMO MEGLIO QUANDO STAVAMO PEGGIO...


In Italia si spende meno che nel resto d’Europa per la protezione sociale dei gruppi di popolazione italiana deboli (persone con disabilità, famiglie e infanzia, esclusione sociale, abitazione). E’ quanto certifica l’Istat in un’audizione davanti alle commissioni Lavoro e Affari sociali della Camera sul ddl delega sulla povertà.
La quota di spesa pubblica ad essi destinata sul totale della spesa sociale è di circa 10 punti inferiore a quelle di Francia e Germania e alla media Ue a 28, ha affermato Cristina Freguja, Direttore centrale delle statistiche socio-economiche dell’Istat precisando che si tratta di dati del 2013: solo ”una percentuale assai residuale” della spesa per la protezione sociale, ”lo 0,7%, è impegnata specificamente per politiche di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale. Si tratta di un valore che è inferiore di oltre la metà rispetto alla quota riferibile alla media Ue a 28 (pari all’1,9%)”.
In Italia, in compenso, il governo Renzi ha fatto esplodere la spesa per mantenere (vitto, alloggio e denaro contante regalato) i migranti ”richiedenti asilo” arrivata nel 2015 a superare i 4 miliardi di euro a cui si aggiunge il miliardo e mezzo già speso in questi primi mesi del 2016. I poveri e disperati italiani possono attendere, i migranti per Renzi no.

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