giovedì 7 gennaio 2016

La strada...il palcoscenico dei poveri.



  Tra vent' anni 
non sarete delusi delle cose che avete fatto,
                                      ma da quelle che non avete fatto.
                               levate l'ancora, abbandonate i porti sicuri,
                                      catturate il vento nelle vostre vele.
                                                    Esplorate, sognate, scoprite.

                                                                Mark Twain










  






CONTINUA...

martedì 29 dicembre 2015

IL BASSO...in cantina

"Il Basso ...in cantina" è un progetto musicale in pieno svolgimento creativo. Si basa sulla rivisitazione in chiave di Basso di alcuni dei brani musicali che piu' hanno attirato la mia attenzione e curiosità. Ho deciso di intraprendere questo viaggio attraverso l'unico mezzo di trasporto che ho  a disposizione : "la fantasia" e con il "manico di scopa a 4 corde (affettuosamente  cosi' denominato da me)  per non cadere di nuovo nella depressione, quella che ti spegne tutte le luci...
La mia nemica di sempre!
Questa volta pero' ha commesso un piccolissimo errore : ha dimenticato di spegnere le luci del Natale...
                                                                                                                        
   


                                                     


Franz Schubert quel quindicenne che oso' sfidare il mitico Beethoven.
Scrisse L'Ave Maria nel 1825. 
Una vita piena di amarezze ed incomprensioni.
La grandezza della sua musica venne capita soltanto dopo la sua morte.



E' il 1971. I Beatles si sono già sciolti da un anno, ed ecco che, inatteso, giunge l'album Imagine, con il quale Lennon non solo dimostra di aver ritrovato se stesso, ma si "marchia" con una canzone simbolo. Desta sorpresa che dopo aver proclamato di voler battere le strade dell'avanguardia e della sperimentazione insieme a Yoko Ono, Lennon  abbia partorito una canzone costruita su un semplicissimo giro di Do. Imagine si è rivelata una canzone-manifesto, capace di riassumere con mirabile nitore l'utopia di un intera generazione per consegnarla eternamente ai posteri. 




Libertango è una composizione del Bandoeonista e fisarmonicista Argentino Astor Piazzolla del 1975.
Il titolo, costituito dall'unione di "libertad" simboleggia il passaggio di Piazzolla dal tango tradizionale al " Tango Nuevo".



Lady Jane è stata scritta da Mick Jagger e Keith Richards (Rolling Stones). La traccia usci' come single in America come lato B di "Mother's little Helper" ed è inserita nell'album "Aftermath" del 1966.
La canzone ci trasporta in un'atmosfera Elisabettiana grazie all'uso di strumenti inconsueti quali il dulcimer usato da Brian Jones ed al testo che pare riferirsi a Jane Seymour moglie di Enrico VIII. Per molti fan dei Rolling Stones è uno dei capolavori dell'album "Aftermath"e dell'intera produzione degli Stones.




Stairway to Heaven è una celebre canzone del gruppo britannico Led Zeppelin e una delle piu' famose della storia del rock. Fu pubblicata nel 1971 nel IV Album del gruppo, Led Zeppelin IV.
Rimane ancora una delle canzoni piu' richieste dalle stazioni radio FM negli Stati Uniti.
Non è chiaro se l'ispirazione per la canzone sia venuta dal titolo di un film uscito nelle sale degli Stati Uniti dal titolo "Stairway to Heaven". Il primo riferimento conosciuto di una "scalinata per il Paradiso" si trova nella Bibbia nel libro della Genesi. Jimmy Page a proposito della canzone disse durante un'intervista al Rolling Stone: " la canzone ha cristallizzato l'essenza della Band, aveva tutto e ci ha rappresentati al meglio. E' stata una pietra miliare. Ogni musicista vuole fare qualcosa di duraturo, qualcosa che rimarra' a lungo nel tempo, noi lo abbiamo fatto con Staiway to Heaven".





"Aria sulla quarta corda" è il titolo con cui è diventato noto il secondo movimento della Suite per orchestra n.3 di J.S.Bach, trascritto dal musicista tedesco semplicemente come "Aria". E' uno del brani piu' belli e piu' famosi non solo della musica Barocca ma di tutta la musica classica. Fu composta da Bach nel periodo compreso tra il 1717 ed il 1723, per il principe Leopoldo di Anhait Kothen.



Nel blu dipinto di blu, noto anche come Volare, è un brano musicale del 1958 scritto da Franco Migliacci e Domenico Modugno e da quest'ultimo originariamente interpretato. Presentato per la prima volta al Festival di Sanremo 1958 dallo stesso Modugno in coppia con Johnny Dorelli, fu vincitore di quell'edizione e, da lì, ottenne un successo planetario, fino a diventare una delle canzoni italiane più famose nel mondo e con il maggiore riscontro commerciale. La parola che apre il refrain, Volare, divenuta identificativa della canzone, è stata depositata alla SIAE come titolo alternativo della stessa. 
Nel blu dipinto di blu partecipò anche all'Eurovision Song Contest 1958 classificandosi al terzo posto.




La prossima canzone è una storia di povertà generazionale. La narratrice del brano racconta la storia della propria dura vita, cominciando dal momento in cui sua madre lasciò il marito, disoccupato ed alcolizzato, e la narratrice decise di lasciare la scuola per occuparsi del padre. In seguito racconta di aver lasciato la propria città natale con il fidanzato nella speranza di avere una vita migliore. Tuttavia si trova a ripercorrere la vita di sua madre: anche suo marito è disoccupato e si dà all'alcol. Nell'ultima frase del brano la narratrice, rivolgendosi al marito, gli dice "take your fast car and keep on driving" ("prendi la tua auto veloce, e continua a guidare"). Il ritornello del brano, che per tutta la durata della canzone diceva "We gotta make a decision, leave tonight or live and die this way" ("Dobbiamo prendere una decisione, andarcene stanotte o vivere e morire in questo modo"), nell'ultima parte cambia il soggetto della frase da we (noi) a you (tu).  Tracy Chapman 1988.



Secondo la versione più diffusa della storia, il poeta Vinicius de Moraes e il compositore Antonio Carlos Jobim trassero l'ispirazione per la canzone nel periodo in cui i due frequentavano, pare assiduamente, un locale di Rio de Janeiro sul litorale di Ipanema, il Veloso, in Rua Montenegro, davanti al quale passava regolarmente una giovane e bella ragazza nel suo tragitto tra casa e scuola. La giovane colpì talmente de Moraes che il grande poeta decise di dedicarle dei versi, quasi un inno alla bellezza della donna brasiliana.
"Garota de Ipanema" musica di A.C.Jobim-testo di V. de Moraes 1962.



CONTINUA.......
http://mauriziodevitobassistaelettrico.blogspot.it/2015/04/la-musica-dal-mio-bassopunto-di-vista.html








mercoledì 17 dicembre 2014

DONAZIONI - GIFTS

MAURIZIO DE VITO...
le parole non servono per spiegare questa pagina..o forse si..forse a qualcuno le parole necessitano per comprendere che questa è una pagina di donazione..donazione e sostegno per questo spazio che poi è il mio Blog..un Blog che ha dei costi annuali..un Blog punto e basta.. donazione e sostegno per continuare un lavoro..il mio lavoro..a cui dedico molte e molte ore del giorno e della notte per renderlo sempre più vero..più vivo..più solidale con le persone che entrando qui cercano un sorriso un po' di pace e di allegria.. non c'è una base di partenza per la donazione ne una base di arrivo.. ognuno secondo le proprie possibilità. c'è solo bisogno di cuore..solo di quello. 
Grazie...


                                                          




martedì 15 aprile 2014

L'esempio deve venire dall'alto : "LA LEGGE E' UGUALE PER TUTTI " Prof. Di Marco Massimo - Letteratura Greca "La Sapienza"


Si é svolta Venerdì 11 Aprile, nell’Aula Magna del Liceo “Piero Gobetti”, la prova di traduzione dal greco per i 36 studenti provenienti da 17 Licei d‘Italia che sono stati selezionati per la VI Edizione dell’Aγών Gobetti.
Il ricchissimo programma dell’edizione 2014 – che si avvale del patrocinio e del contributo dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Fondi e dell’Ordine degli Avvocati della Provincia di Latina – è stato reso possibile soprattutto grazie allo straordinario sostegno economico della Banca Popolare di Fondi, che fin dalla prima edizione ha compreso l’alto valore culturale di una manifestazione che ha ormai respiro nazionale ed è inserita tra i Certamina che concorrono alle Olimpiadi nazionali delle Lingue e Civiltà Classiche.
Grande.... Valentina De Vito


domenica 3 novembre 2013

Rai 1 "A sua immagine" clicca sul link sottostante per vedere la trasmissione.

Il giornalista di Rai 1  Rosario Carello racconta
la storia di Maurizio De Vito.
Nel corso della trasmissione verrà presentata la riedizione del libro "NON SMETTERE MAI DI SOGNARE" . I proventi di questa ristampa saranno
devoluti all'AGPHA onlus 
( Associazione Genitori Portatori di Handicap di Aprilia ) dove Maurizio presta servizio di volontariato, per contribuire alla riuscita del progetto in corso denominato :
"DOPO DI NOI"

  

 Per l'acquisto del libro potete rivolgervi presso il centro diurno:
 " Comunità Raggio si Sole"
Via Aldo Moro, 47
 04011 Aprilia (LT)
Tel. 069275555
cell. 3339715975  oppure
on line dal sito:
https://sites.google.com/site/mauriziodevitoscrittore/video-presentazioni/acquista

Invece per guardare la trasmissione clicca sul seguente link:

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-ec8530f0-9433-4264-b576-390274e35a87.html#p=0

mercoledì 18 settembre 2013

" NEL CUORE DEI GIORNI " TV2000

È il simbolo di una società senz’anima, che ti calpesta e ti lascia inerme sull’asfalto. Si chiama Maurizio De Vito, ed è un uomo di cinquant’anni che ha perduto tutto. Sposato e con due figli a carico,  a causa della malattia si ritrova a quarantacinque anni senza lavoro, in balia del vortice della crisi economica. “Nel cuore dei giorni”, programma dell’emittente TV 2000, ha voluto averlo lì, sulla poltrona al centro dello studio, davanti alle telecamere, per spiegare all’Italia com’è possibile che un padre di famiglia si ritrovi ai margini della società. Praticamente un clochard in giacca e cravatta. L’impossibilità di rialzarsi, la frustrazione di essere troppo vecchio per un nuovo lavoro e troppo giovane per la pensione, abbandonato nella terra di nessuno, espulso da un sistema in cui, per lui, non c’è più posto.  Maurizio De Vito cade in depressione. La sua vita si svuota, e così la sua casa, un pignoramento dopo l’altro. Via il divano, via la televisione. «Ero preoccupato per mio figlio. Ogni giorno, tornando da scuola, guardava il suo programma preferito. Ma quel giorno, appena entrato, guarda il posto vuoto della televisione mi dice: “Sai papà, mi ero stufato di quel programma”. Allora ho capito che l’energia c’era, che ce la potevamo fare».La sua storia è diventata un libro, intitolato “Non smettere mai di sognare”, pubblicato da BookSprint Edizioni. L’esercizio di scrivere non è fine a sé stesso, come  racconta lo stesso autore ai microfoni di TV 2000: «Io ho avuto una ripresa nella notte in cui ho iniziato a scrivere il mio primo libro. È stato un momento di disperazione talmente forte, che ho sentito il bisogno di raccontare quel che mi era successo».

Maurizio sente di aver toccato il fondo, ma scrivere lo aiuta a guardare in faccia il problema, e ad affrontarlo. È il primo passo. Da lì in poi il sostegno della famiglia sarà fondamentale. Insieme hanno la forza di resistere, il coraggio di non esplodere. «La nostra grande forze è restare sempre uniti. Nei momenti peggiori, la forza più grande l’ho attinta dalla mia famiglia, guardando i miei figli, cercando di reagire per loro».
Maurizio ce l’ha fatta. Dopo un lungo cammino è riuscito a trovare lavoro come ragioniere, e non ha più abbandonato la preziosa compagnia della scrittura. Il suo secondo libro, “Io sono il nuovo povero”, anch’esso pubblicato per la nostra casa editrice, racconta cosa sarebbe successo se Maurizio De Vito non si fosse mai rialzato. Dalle sue pagine emerge una nuova figura nata con la crisi economica. Non più il senza tetto con la barba lunga, che chiede le elemosina e dorme avvolto nei cartoni, ma la povertà ben vestita e dignitosa  – e per questo ancor più difficile da sopportare – di chi è costretto a fare finta che sia tutto come prima, anche se la spesa la fai coi centesimi contati e stanno per staccarti gas e luce.
L’eco dei suoi scritti è arrivato fino a Radio Vaticana. Anche qui, Maurizio si è aperto senza riserve, raccontando la sua disperazione e la sua ripresa. E proprio grazie alla Radio scopriamo un ulteriore aspetto della sua personale rinascita, che è arrivata con «la consapevolezza di avere una grande forza interiore, […] tolta dalle macerie della sofferenza. Questa forza interiore è grande e viene dalla fede: da una fede forse ritrovata, forse riscoperta, non lo so. [...] Non sono mai stato, prima, il perfetto cattolico; però, a questo punto, in questo momento della mia vita, ho incontrato la fede».


 Carmine De Vita



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ROMANZO SCACCO MATTO                                                                                                 MAURIZIO DE VITO ...