Il prezzo da pagare per essere “libero di scegliere”. Su questo tema caro a Anton Pavlovič Čhecov, prende le mosse questa seconda raccolta di Maurizio De Vito. Vittima delle spietate leggi del mercato del lavoro e della finanza, il protagonista di queste “poesie in prosa” così come l’autore stesso le definisce, decide con coraggio di reagire alla paralisi della depressione e di combattere la sua battaglia. Armato di penna e di una piccola valigia piena di suoi libri che spera di vendere ai passanti, si tuffa nelle strade, sulle metropolitane e nei mercatini di Roma in un metaforico abbraccio con il prossimo.descrive personaggi poveri e abbandonati in un linguaggio che entra come una lama nella coscienza del lettore evocando una “fotografia / di ciò che gli occhi osservano / la ragione elabora / i sentimenti assimilano / Benvenuti nell’inferno”.
Sofferenze osservate e vissute nel solco di una umanissima empatia diventano la rotta per il riscatto e la crescita spirituale del protagonista.
“Sono un cinquantenne disoccupato…/ Da oggi ho assunto me stesso” è l’urlo di sfida, senza odio, che prorompe dall’animo dell’autore impegnato in una quotidiana battaglia per la sopravvivenza. Una lotta che assume sfumature di leggenda per esempio nell’esaltante componimento “Sette euro e quarantadue centesimi” incluso in questa raccolta. Combattente per la vita che sa, come gli eroi di epoche andate, essere anche uomo premuroso quando si sveglia la notte tormentato dalle angosce e “come una sentinella” rimbocca le coperte ai figli e alla sposa per custodire il suo “fortino” familiare “fatto di amore e di speranza”.
Viaggiatore solitario e
testimone delle sofferenze di reietti e malati, della crudezza di sfratti
forzati che vengono descritti con senso di impotenza, come nella foto di Tano
D’Amico che titolava “Tre destini” riprendendo il poliziotto e l’occupante
abusiva di case in stato di gravidanza.
Un’epopea, quella di “Io sono il nuovo povero”, che ci parla del coraggio di essere uomini, del silenzio e della meditazione, del senso di appartenenza alla religione che esalta gli umili e gli ultimi, per trovare la forza di ribellarsi alle regole imposte dalla dittatura economica.
Stefano Di Stasio
Stefano di Stasio è autore di racconti e fotografie.
È un Scientist per un Ente Pubblico di Ricerca. Ha pubblicato le raccolte
“Storie di uomini, donne e animali”, 2008 Il Filo e “Del seme più forte” 2011
Edizioni Lampi di Stampa. Ha un blog in rete: http://www.paroleefotografie.blogspot.com